astromelia

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giovedì 29 maggio 2014

Ceratostigma



Se amate i fiori blu, questa piantina non potrà che entusiasmarvi: i piccoli fiorellini del Ceratostigma sono del blu più raro e più puro che si trova in natura, il blu della genziana o del delphinium, sfacciato e squillante.
Si tratta di una pianta perenne, che vive per molti anni sia in vaso che in terra.

Con le notti fresche, prende colore anche sulle foglie, specialmente se esposta al sole, con vivaci tocchi rosso vino.

Due le specie interessanti:

 Ceratostigma plumbaginoides
tappezzante che si allarga nel terreno tramite stoloni (ma che possiamo anche usare come ricadente in vasi sospesi)

 Ceratostigma willmottianum
arbustivo a foglie piccole con rami a raggiera, alto 60-70cm (ne esiste anche una varietà a foglie verde-acido, Ceratostigma willmottianum ‘My Love).

Entrambi sono belli e utili sia in vaso che in giardino e danno spettacolo con i loro preziosi fiorellini blu da metà estate fino ad autunno inoltrato.

All’arrivo dei geli, il C. plumbaginoides scompare quasi completamente per germogliare nuovamente la primavera successiva con nuovi fusticini.
C. willmottianum invece si comporta come un semi-sempreverde, che richiede solo una potatura di pulizia a primavera.
Sono piante che difficilmente creano problemi, non prendono malattie e raramente vengono attaccati da parassiti. E in più, fioriscono bene anche nella mezz’ombra.

 

Plumbago



Il genere Plumbago appartiene alla famiglia delle Plumbaginaceae e comprende piante originarie delle regioni a clima temperato dell'Asia e sono conosciute anche con il nome di PLUMBAGGINE o GELSOMINO AZZURRO.
Si tratta di piante sempreverdi, a portamento arbustivo e rampicante di aspetto molto vario in quanto a crescita molto disordinata con fusti che arrivano a svilupparsi fino a 4,5 m nelle piante spontanee ma se allevate e opportunamente sistemate su dei sostegni, consentono di avere delle piante molto decorative e più contenute.
Sono piante utilizzate come rampicanti che in estate danno delle fioriture molto belle.
I fiori, riuniti in infiorescenze a spiga lunghe dai 20 ai 30 cm, sono di colore azzurro o rosso a seconda della specie  e della varietà e sono costituiti da una parte tubolare lunga circa 4 cm che si apre in una corolla formata da 5 petali e larga circa 2,5 cm.

PRINCIPALI SPECIE
               
Plumbago capensis o auriculata
La Plumbago capensis è originaria del Sud America ed è conosciuta con il nome di GELSOMINO AZZURRO ed è la più diffusa e coltivata.
E' una pianta   rampicante che può raggiungere i 2 m di altezza se allevata a casa. Sia i fusti che i rami sono legnosi e provvisti di foglie picciolate di un bel verde intenso, ovali e lunghe sino a 5 cm.
I fiori sono di colore azzurro, riuniti in gruppi di 20 a formare delle spighe lunghe 25-30 cm.
Esistono diverse varietà che differiscono tra loro per il diverso colore dei fiori quali ad esempio la varietà "Alba" con i fiori bianchi.    

Plumbago indica o rosea
La Plumbago indica è una specie originaria dell'Indonesia e dell'India. E' molto apprezzata per le sue fioritura anche se è un rampicante meno generoso della capensis con fioriture meno lussureggianti. Richiede minori cure colturali e minori potature.
Le sue foglie sono meno lunghe della auriculata ed i fiori sono riuniti in spighe lunghe anche 20 cm di colore rosso scarlatto. 

TECNICA COLTURALE
Sono piante rustiche che non presentano particolari difficoltà di coltivazione.
Non sopportano il freddo; le temperature non devono scendere sotto i 10°C. Sono meglio tollerate le alte temperature estive.
Amano la luce per cui vanno esposte in piena luce e per qualche ora anche al sole diretto ma non nelle ore più calde della giornata.
Può essere allevata in vaso o all'aperto nelle zone a clima temperato basta che siano posizionate in modo che non ricevano il sole diretto durante le ore più calde delle giornate estive ed al riparo dalle correnti d'aria.
Se sono allevate all'aperto e la stagione invernale improvvisamente ha degli sbalzi di temperatura eccessivi, assicuratevi di proteggere le radici ed il fusto con della paglia, torba o con teli di tessuto-non tessuto. In ogni caso, può essere tranquillamente allevata in caso e portata all'aperto solo durante la bella stagione.
Ricordate in ogni caso che teme il gelo.
Dato che sono piante rampicanti è preferibile dotarle di sostegni tipo graticci o anche dei semplici pali ai quali andranno fissati i rami. Se non viene fissata ad un sostegno avrà un portamento ricadente.

ANNAFFIATURA
Durante il periodo vegetativo vale a dire dalla primavera all'estate va annaffiata abbondantemente ed occorre aspettare che il terreno sia asciutto in superficie prima di effettuare la successiva irrigazione.
Attenzione ai ristagni idrici che non sono tollerati.
Ama un ambiente umido per cui va spruzzata regolarmente fino al momento in cui compaiono i fiori e poi sospesa per non macchiarli. E' preferibile spruzzare le piante la mattina presto e mai quando  è al sole.

TIPO DI TERRENO - RINVASO
Si rinvasa all'inizio della primavera utilizzando un vaso un po' più grande del precedente fino alla misura massima di 30 cm  utilizzando un buon terreno fertile. Una volta raggiunta tale misura si asporta solo i primi 3-5 cm di terriccio e si rinnova con del terreno fresco.
E' importante sistemare sul fondo del vaso della ghiaia o dei pezzi di coccio in modo da favorire il rapido sgrondo dell'acqua di annaffiatura in eccesso in quanto non sopporta i ristagni idrici.
Personalmente consiglio di usare dei vasi di terracotta anche se molti optano per i vasi di plastica (meno costosi e più fori di drenaggio). Ritengo che siano preferibili quelli di terracotta in quanto, essendo porosi,  consentono alla terra di respirare.

CONCIMAZIONE
Durante il periodo primaverile - estivo si concima ogni due settimane utilizzando un fertilizzante liquido diluito nell'acqua di irrigazione mentre durante l'autunno e l'inverno le concimazioni vanno sospese.
Usate dei concimi che oltre ad avere i cosiddetti "macroelementi" quali Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K) abbiano anche i "microelementi" quali  il Manganese (Mn),  il Ferro (Fe),  il Rame (Cu), il Boro (B), lo Zinco (Zn),  il Molibdeno (Mo),  il Magnesio (Mg), tutti importanti per la corretta crescita della pianta.
Diminuite le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione. 

FIORITURA
L'epoca di fioritura è variabile in quanto dipende dalla specie. In genere comunque sono tra aprile ed ottobre.

POTATURA
Al termine della fioritura, ogni anno, va potata energicamente tagliando i fusti legnosi a 30 cm dal terreno,  in qualunque momento tra la fine dell'estate e l'inizio della primavera.
Questa operazione è molto importante un quanto i fiori si formano solo sui rami dell'anno. In ogni caso va fatta sempre prima della ripresa vegetativa della pianta. In primavera ridarà altri rami e numerosi altri fiori.
I fiori mano mano che appassiscono vanno eliminati.

Se avete la possibilità di tenerla costantemente in ambiente caldo, la pianta non entrerà in riposo vegetativo e produrrà fiori tutto l'anno. 
E' importante che l'attrezzo che usate per il taglio si pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma o con varechina o con alcool) per evitare di infettare i tessuti.

MOLTIPLICAZIONE
Si moltiplica per talea o per seme. 
Nel scegliere la tecnica da adottare tenete presente che se moltiplicate per seme, subentrando la variabilità genetica, non sarete sicuri di ottenere una pianta uguale alle piante madri pertanto se desiderate avere un esemplare preciso, fate la moltiplicazione per talea.
MOLTIPLICAZIONE PER TALEA
In qualunque momento tra maggio ed agosto si possono prelevare delle talee dai getti laterali lunghe circa 8-10 cm. Fate un taglio con una lametta o con un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti, subito sotto il nodo, che sia pulito e disinfettato per evitare la trasmissione di eventuali malattie parassitarie. Eliminate le foglie che si trovano più in basso e spolverate il taglio con una polvere rizogena per favorire l'emissione delle radici.
Sistemate quindi le talee in un vaso, facendo dei buchi con una matita in un terreno formato da terriccio fertile e sabbia grossolana in parti uguali.
Inumidite il terreno senza bagnare le parti verdi e ricoprite quindi il vaso con un telo di plastica trasparente o una busta messa a cappuccio e sistematela così preparata in una zona della casa all'ombra e dove la temperatura sia intorno ai 21°C
Ogni giorno controllate lo stato delle talee togliendo la plastica e contestualmente controllate il terreno (deve rimanere sempre umido) ed eliminate la condensa che si sarà sicuramente formata nella plastica.
Vi rendete conto che la talea ha formato le radici in quanto inizieranno a nascere i nuovi germogli. A quel punto togliete definitivamente la plastica ed aspettate che le talee diventino più robuste. Dopo di che potete trapiantarle nel vaso definitivo usando un terreno come indicato al paragrafo "Rinvaso" e trattatele come una pianta adulta.
MOLTIPLICAZIONE PER SEMI La moltiplicazione per semi   si effettua in primavera distribuendo i semi in maniera uniforme su un terriccio per semi. In considerazione del fatto che i semi sono piccoli per interrarli, usate un pezzo di legno piatto.  Inumidite quindi abbondantemente il terreno (usando uno spruzzatore che consentirà di bagnare in maniera più uniforme) mescolando all'acqua un fungicida ad ampio spettro per prevenire eventuali infezioni fungine.
A questo punto chiudete il vassoio con un foglio di plastica trasparente o con una lastra di vetro che ha un doppio vantaggio: il primo è che non farà asciugare il terreno troppo rapidamente, il secondo che consentirà d'avere una temperatura costante.
Prendete quindi il vassoio e riponetelo in una zona della casa all'ombra e ad una temperatura intorno ai 21 - 24°C.
Fino al momento della germinazione dei semi ogni giorno togliete la plastica e controllate l'umidità del terreno (deve rimanere sempre umido) ed eliminate la condensa dalla plastica (o dal vetro).
Quando i semi germoglieranno togliete la plastica definitivamente e sistemate il vassoio in una posizione più luminosa (non al sole diretto) ed arieggiata.

Eliminate le piantine più deboli per garantire più spazio a quelle più robuste ed aspettate che siano sufficientemente grandi da poter essere manipolate. A quel punto potete prelevarle delicatamente con tutto il panetto di terra e sistemarle nel vaso definitivo come se fossero delle piante adulte.

PARASSITI E MALATTIE
Foglie che avvizziscono o pendono
Se le foglie presentano questo sintomo vuol dire che non è  annaffiata correttamente: o troppa o troppo poca.
Rimedi: regolate le irrigazioni secondo quanto indicato nel paragrafo apposito.
La pianta non fiorisce
Se la pianta è stata allevata per bene il fatto che non fiorisce può essere dovuto ad un terreno povero di elementi nutrivi.
Rimedi: fate una buona concimazione così come indicato nel paragrafo "concimazioni"
In conseguenza di una gelata la pianta si secca rapidamente 
Se in conseguenza di una improvvisa gelata la parte aerea muore non è detto che la pianta sia morta. Eliminate subito le parti aeree danneggiate e lasciatela tranquilla. Se non lo avete fatto, proteggete il resto della pianta con della paglia o torba o tessuto-non tessuto ed aspettate la primavera. Se è ancora viva rifiorirà. Per vedere se ci sono ancora dei tessuti sani fate un piccolo taglio nella parte che vi sembra ancora viva del fusto, se il tessuto è verde vuol dire che non è morta.
Piccoli insetti che si muovono sulla pianta Se osservate che sulla pianta ci sono piccoli insetti biancastri-verdastri  che si muovono, potrebbero essere afidi, più conosciuti come "pidocchi".
Rimedi: occorre intervenire con aficidi facilmente reperibili da un buon vivaista.

Gazania


Genere che comprende alcune specie erbacee perenni originarie dell'Africa meridionale.
 Le gazanie formano grandi rosette basali di foglie lucide, di colore verde scuro, arrotondate, glauche sulla pagina inferiore; alcune specie hanno foglie ricoperte da una leggera peluria.
Dalla primavera inoltrata fino ai primi freddi dal centro della rosetta di foglie si ergono numerosi fusti carnosi, alti 15-30 cm, che portano grandi fiori singoli, con diametro vicino ai dieci centimetri, simili a grandi margherite, di colore bianco, crema, giallo, rosso o rosa intenso, con centro giallo oro e caratteristiche zonature scure attorno al centro o lungo i petali. L'asportazione dei fiori appassiti prolunga la fioritura.
Nelle giornate nuvolose e di notte i fiori si richiudono e talvolta le foglie si sollevano verso l'alto.

Esposizione

 le gazanie necessitano di molta luce per poter fiorire, quindi vanno poste in pieno sole o a mezz'ombra, posizioni eccessivamente ombreggiate possono causare piante quasi prive di fiori; temono il freddo e temperature al di sotto dello zero portano la pianta a morte certa, volendo è possibile farle svernare in serra fredda.

Annaffiature

annaffiare regolarmente, lasciando asciugare bene il terreno tra un'annaffiatura e l'altra; queste piante possono sopportare senza problemi periodi di siccità della durata di alcuni giorni. Da marzo a ottobre è bene fornire del concime per piante fiorite ogni 15-20 giorni, sciolto nell'acqua delle annaffiature.

Terreno

porre a dimora le gazanie in terreno sabbioso, molto ben drenato, anche povero o con ciottoli, sono molto adatte ai giardini rocciosi; si sviluppano senza problemi in qualsiasi terreno, purché non sia eccessivamente pesante. Porre a dimora quando le temperature notturne sono superiori almeno ai 10°C.

Moltiplicazione

avviene per seme, a fine inverno, in letto caldo, si consiglia di tenere il semenzaio al buio poichè la luce rallenta la germinazione; a fine estate è possibile praticare talee di foglia, che vanno poi conservate in serra temperata, per essere poste a dimora la primavera successiva.

Gazania uniflora : Parassiti e malattie

gli afidi e gli acari si annidano sui fiori e sulle foglie, rovinandoli vistosamente; condizioni di scarsa ventilazione ed eccessiva umidità possono favorire l'insorgenza dell'oidio o della muffa grigia.



 

mercoledì 28 maggio 2014

Ciclamino




CLASSIFICAZIONE BOTANICA
Famiglia: Primulaceae
Genere: Cyclamen                            
CARATTERISTICHE GENERALI
Il genere Cyclamen appartenente alla famiglia delle Primulaceae, comprende diverse specie originarie dell'area orientale del Mediterraneo, alcune delle quali proprie anche della flora spontanea italiana, sono state introdotte nella coltivazione (Cyclamen europaeum, Cyclamen Neapolitanum e Cyclamen repandum).
PRINCIPALI SPECIE

CYCLAMEN   PERSICUM
Il Cyclamen persicum è la specie più diffusa e con le sue numerose varietà, rappresenta una delle piante ornamentali più conosciute ed apprezzate. Ha un tubero nero e piatto dal quale partono i piccioli fogliari ed i peduncoli fiorali.
Le foglie sono cuoriformi di colore verde intenso alle volte screziate d'argento e la pagina inferiore di solito è rossa.
I fiori sono formati da cinque petali di vario colore dal bianco, al rosa, all'albicocca al viola o screziati.
Il Ciclamino coltivato è il Cyclamen persicum giganteum.
Il Cyclamen persicum è originario dell'Asia minore, della Siria e del Libano e non della Persia  come si potrebbe pensare. Il nome  è derivato dal Prunus persica, la pesca, per ricordare il colore del fiore.

 CYCLAMEN GRAECUM
Il Cyclamen graecum con i suoi fiori con una colorazione che va dal rosa chiaro al salmone, è una specie molto presente nel mercato

CYCLAMEN BALEARICUM Il Cyclamen balearicum possiede dei fiori piccoli e di colore bianco, con gola rossa ed emanano un profumo delicato.
                                    

 
CYCLAMEN LIBANOTICUM Il Cyclamen libanoticum ha dei fiori con una colorazione rosa-violetto, spesso screziati e foglie verde scuro screziate di bianco sulla pagina superiore e rossicce sulla pagina inferiore. Produce dei graziosi fiori rosa che spuntano a partire dal mese di febbraio.
                               
Tra i Ciclamini spontanei ricordiamo:CYCLAMEN EUROPEUM è di colore rosa chiaro, molto profumato e fiorisce a settembre. Cresce spontaneo nei boschi ad una altitudine di 1000 m. 
CYCLAMEN NEAPOLITANUM produce fiore rosa e fiorisce in settembre. E' presente nei boschi dell'Italia meridionale.
CYCLAMEN REPANDUM produce un delizioso fiore rosa e fiorisce in primavera. E' presente nei boschi dell'Italia centrale e meridionale.

TECNICA COLTURALE
Allevare un ciclamino non è facilissimo, ma soprattutto è difficile farlo rifiorire; infatti questa pianta può vivere e fiorire per 4-5 anni di seguito e ogni anno che passa produrrà fiori sempre più abbondanti.
Il segreto più importante del suo successo sta nella temperatura dell'ambiente in cui viene collocata. Principalmente durante la fase di crescita delle foglie e dei fiori, questa non dovrebbe superare i 15°C; sistematela quindi lontano dai termosifoni, in piena luce ma non colpita direttamente dai raggi solari (questa regola è valida per quasi tutte le piante d'appartamento, alle quali il sole diretto potrebbe provocare ustioni anche in inverno, specie se "concentrato" dai vetri delle finestre che vanno quindi schermati con tende). Sarebbe quindi buona norma arieggiare l'ambiente di frequente e spegnere il riscaldamento di tanto in tanto. Nelle zone dove il clima invernale non è troppo rigido si può trasferire il Ciclamino all'aperto, al riparo dal gelo e dal vento, durante le ore notturne.
Altro accorgimento importante è quello di eliminare rapidamente e completamente le foglie ed i fiori appassiti, senza lasciare "mozziconi" che potrebbero marcire, contagiando altre parti della pianta, staccandoli proprio nel punto d'inserzione al tubero.
Se per qualunque ragione si provocano delle lesioni sulle foglie o sui piccioli, è bene asportarle e tamponare subito le ferite con del mastice apposito (si trova da un buon vivaista) o con della cera di candela, per chiudere la ferita che rappresenta una via preferenziale agli attacchi di muffe.

ANNAFFIATURA
In tutto il periodo autunno-invernale (i primi boccioli compaiono in genere verso fine settembre - primi di ottobre) si innaffia il Ciclamino in maniera tale che il terriccio resti umido costantemente (non inzuppato). In genere si versa l'acqua nel sottovaso, lasciando che la pianta l'assorba da se per 20-30 minuti e lasciando poi sgrondare l'eventuale acqua in eccesso. Anche in questo caso si deve stare attenti che non ci sia troppa umidità che potrebbe provocare il marciume del tubero.
In primavera il Ciclamino termina la fioritura e rallenta l'attività vegetativa che cessa del tutto in estate, quando tutte le foglie sono secche, si rinnovano completamente e si conserva la pianta in un luogo fresco ed ombreggiato innaffiando di tanto in tanto solo vicino al bulbo.
E' importante non bagnare la pianta ed in modo particolare la parte centrale in quanto la presenza di acqua per almeno 12 ore sugli organi della pianta, favoriscono lo sviluppo di muffe.

TIPO DI TERRENO - RINVASO
Il rinvaso si effettua solo se le radici hanno completamente occupato il vaso e spuntano in superficie o dal foro di scolo del vaso. Si fa in primavera, dopo la fioritura, usando un terriccio di foglie, sabbia e torba in parti uguali in un vaso di diametro poco superiore al precedente, ponendo sul fondo dei pezzi di coccio per favorire lo sgrondo dell'acqua.

CONCIMAZIONE
Ogni due - tre settimane è bene concimare con del fertilizzante liquido da aggiungere all'acqua d'annaffiatura.
Durante il periodo di fioritura è opportuno somministrare un concime con un più alto titolo di Potassio per agevolare la fioritura mentre, durante le fasi di crescita della pianta, con un titolo leggermente più alto di Azoto per favorire appunto la crescita della pianta.

            
FIORITURA Qualunque sia la specie e la varietà prescelta il Ciclamino, è una pianta che fiorisce nel periodo invernale ininterrottamente fino a marzo-aprile e per questo motivo viene di solito acquistata nel periodo pre-natalizio, anche se è raro trovarla nei centri floro-vivaistici in tutto l'arco dell'anno.
E' preferibile comunque acquistarla prima della fioritura, controllando che ci siano abbondanti boccioli e che le foglie siano ben turgide e sane.
                     

POTATURA
Di solito non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie. 
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.

MOLTIPLICAZIONE
La moltiplicazione del Ciclamino può avvenire o per seme o per divisione del tubero.
Nel scegliere la tecnica da adottare occorre tenere presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi che si avranno delle piante uguali alle piante madri, nel qual caso qualora si voglia ottenere una determinata pianta di  Ciclamino o non si è certi della qualità del seme che si sta utilizzando, è bene fare la moltiplicazione per divisione del tubero.
Moltiplicazione per semi
La moltiplicazione per semi del Ciclamino si effettua si effettua in qualunque momento tra luglio e settembre distribuendo i semi il più uniformemente possibile date le piccole dimensioni, in file parallele su un terriccio per semi. Dato che i semi sono piccoli, per interrarli leggermente, spingeteli sotto il terriccio usando un pezzo di legno piatto.
Sarebbe buona norma, per prevenire eventuali attacchi di funghi, somministrare con l'acqua di irrigazione anche un fungicida ad ampio spettro, nelle dosi indicate nella confezione.
Il vassoio che contiene i semi va tenuto all'ombra, ad una temperatura intorno ai 20°C e costantemente umido (usate uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al momento della germinazione.
Il vassoio va ricoperto con un foglio di plastica trasparente che garantirà una buona temperatura ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio.
Una volta che i semi hanno germogliato (all'incirca dopo un mese), si toglie il telo di plastica, e mano a mano che le piantine crescono, si aumenta la quantità di luce (mai il sole diretto), si riduce la temperatura intorno ai 18°C e si assicura una buona ventilazione. Tra tutte le piantine nate, sicuramente ci saranno quelle meno vigorose rispetto ad altre. Individuatele ed eliminatele in questo modo garantirete più spazio alle piantine più robuste.
Quando saranno sufficientemente grandi da poter essere manipolate, le trapianterete facendo in ogni caso molta attenzione a non rovinare alcuna parte della pianta (sarebbe preferibile usare una forchetta per queste operazioni che infilerete al di sotto del terreno per prendere la piantina intera e metterla nel nuovo vaso) in un terriccio così come indicato per le piante adulte.
Moltiplicazione per divisione del tubero
Ciclamino è costituito da un tubero, rotondeggiante o appiattito, da cui spuntano direttamente le foglie e i fiori nella parte alta concava e le radici nella parte bassa convessa.
Il tubero si può dividere con un coltello affilato pulito e disinfettato in più parti, ognuna delle quali contiene almeno due gemme, anche se generalmente si divide in due.

PARASSITI E MALATTIE
Le principali avversità del Ciclamino sono generalmente "fisiopatie", cioè malattie dovute a condizioni ambientali non favorevoli.
Foglie e fiori che si afflosciano
Se il Ciclamino presenta questi sintomi vuol dire che la pianta è stata sistemata in un posto troppo caldo e secco.
Rimedi: in questo caso è sufficiente bagnarla bene e spostarla in un ambiente più fresco ed umido.
Foglie ingiallite
Questo sintomo vuol dire che la pianta è stata sistemata in un posto troppo caldo e troppo buio
Rimedi: spostarla in un ambiente più fresco ed umido.
Foglie con macchie gialle diffuse a partire dal punto di intersezione del picciolo fogliare sulla lamina
Questa patologia che successivamente si estende verso il bordo della foglia fino a farla seccare e rimanere attaccata al bulbo è tipica della fusariosi, una malattia causata da un fungo, il Fusarium sp.
Rimedi: una volta che i sintomi si sono manifestati sulle foglie, poichè la malattia inizia dal tubero, non c'è più niente da fare.
Una raccomandazione: controllate bene la pianta prima di acquistarla perchè il più delle volte, si comprano già infette.
Macchie necrotiche sui petali e marciume nella parte centrale della pianta
Queste sintomatologie, dove la base dei piccioli e dei peduncoli fiorali appaiono molli perchè marciscono sono il sintomo della presenza della muffa grigia, un fungo, la Botrytis sp.
Rimedi: eliminare subito le parti infette e trattare con uno specifico anticrittogamico.
I rimedi nei confronti della Botrytis sono innanzitutto preventivi, in quanto questo fungo è favorito dall'eccessiva umidità dell'aria e dalle eccessive annaffiature.
Foglie che iniziano ad ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone Se le foglie iniziano ad ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probabilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso.
Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.

CURIOSITA'
I Ciclamini li puoi trovare nei boschi di lecci delle nostre regioni meridionali. Fioriscono nel mese di marzo - aprile. Puoi osservarli in tutta la loro bellezza nel loro ambiente naturale ma non toccarli, sono una specie protetta pertanto vanno lasciati dove sono.

Il Ciclamino è una pianta velenosa per l'uomo. Infatti il suo tubero contiene una sostanza tossica, la Ciclamina; che viceversa è innocua per molti animali quali il maiale, l'istrice, ecc.

 

lunedì 12 maggio 2014

Camelia

CAMELLIA JAPONICA
La Camellia japonica è originaria dell'Asia, del Giappone e della Corea  ed una pianta a portamento arbustivo che raggiunge anche i sei metri di altezza
I fiori si formano alla sommità dei germogli laterali e sono larghi dai 7 ai 14 cm, di colore dal bianco, al rosa, al rosso, al porpora e possono essere semplici, doppi, semidoppi, ad anemone, a begonia.
Fiorisce da febbraio a maggio

CAMELLIA SASANQUA
La Camellia sasanqua è una specie che proviene dalla Cina e a differenza della Camelia japonica è molto più rustica e fiorisce da novembre a marzo e forma solo fiori semplici di colore che varia dal bianco al rosa al rosso.

CAMELLIA RETICULATA
La Camellia reticulata proviene dalla Cina, è semirustica e produce fiori molto grandi ed appariscenti, grandi anche 15 cm di colore rosa più o meno intenso.

TECNICA COLTURALE
Le Camelie non sono piante difficili da coltivare se si conoscono le loro esigenze.
Innanzitutto sono piante che amano l'aria e gli ambienti chiusi sono per loro deleteri. Sono piante che devono stare in ambiente chiuso solo per brevi periodi, durante la brutta stagione, quando le basse temperature non consentono di allevarle all'aperto (al di sotto dei 5-7°C). Ma non appena le temperature si elevano occorre sistemarle subito all'aria aperta.
E' preferibile posizionare la Camelia a mezz'ombra e non al sole diretto e garantire un ambiente umido ed allo stesso tempo ben arieggiato.

ANNAFFIATURA
La Camelia durante il periodo primaverile - estivo va annaffiata in modo che il terreno rimanga umido, non fradicio. E' opportuno fare delle annaffiature fogliari due volte alla settimana per pulire le foglie evitando di effettuarle nelle ore più calde della giornata in quanto provocherebbero la comparsa di tacche nere, simili a bruciature.
Durante la stagione fredda lasciare asciugare il terriccio tra un'irrigazione ed un'altra.
E' importante garantire un ambiente abbastanza umido intorno alla pianta di Camelia per favorire lo sviluppo delle gemme che altrimenti si seccherebbero.
Sarebbe opportuno annaffiare usando acqua non calcarea.

TIPO DI TERRENO - RINVASO
La Camelia è una pianta che vuole un terreno acido, sciolto e molto ricco di  sostanza organica (come ad esempio foglie in decomposizione, aghi di pino, torba, terriccio di bosco, corteccia di pino, trucioli, etc.) e molto ben drenato in quanto è una pianta che non tollera i ristagni idrici.
L'epoca del rinvaso è settembre - ottobre ed è preferibile farlo ogni anno.

 CONCIMAZIONE
Per la Camelia occorre seguire un regolare piano di concimazione che va dal mese di marzo al mese di settembre, vale a dire per tutto il periodo in cui le piante sono all'aperto diminuendo le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione. Durante gli altri periodo vanno sospese.
Per quanto riguarda il tipo di concime da usare si usa la formula 2 : 0,8 : 1,5 vale a dire 2 parti di Azoto (N), 0,8 parti di Fosforo (P2O5) e 1,5 parti di Potassio (K2O). E' importante che l'Azoto abbia un titolo più elevato in quanto favorisce la formazione di foglie di colore verde più brillante.

In genere la pianta di Camelia è molto generosa nelle sue fioriture ma se ci rendiamo conto che la fioritura è decisamente spropositata occorre intervenire  diradando i fiori in modo da ottenerne un numero inferiore ma di dimensioni maggiori.
 

POTATURA
Per la Camelia la potatura è una pratica molto importante in quanto sono piante che tendono a crescere in maniera disordinata ed è importante che la luce e l'aria possono circolare in tutte le parti della pianta. Dopo che la pianta ha fiorito si tagliano i rami secchi  o storti o poco sviluppati e si effettua una cimatura degli apici vegetativi per favorire l'accestimento della pianta.

MOLTIPLICAZIONE
La moltiplicazione della Camelia può avvenire per talea, per seme, per propaggine o per margotta.
MOLTIPLICAZIONE PER TALEA
La moltiplicazione della Camelia avviene per talea ad eccezione che nella Camellia reticulata in quanto è una specie che ha difficoltà di radicazione.
Durante il periodo estivo, quando il colore della corteccia passa dal verde al marrone chiaro si prelevano le talee, porzioni di ramo lunghe 8-15 cm, si eliminano le foglie poste più in basso e si lasciano 2-3 foglie apicali.
La talea così preparata si sistema in un vaso contenente torba e sabbia in parti uguali, si mantiene il terriccio costantemente umido e si colloca il vaso in un ambiente dove la temperatura sia costante intorno ai 25-30°C.
La talea radicherà nel giro di 3-4 mesi.
MOLTIPLICAZIONE PER SEME
In genere questo tipo di moltiplicazione si realizza per cercare di ottenere nuove cultivar in quanto con questo tipo di riproduzione non si è certi di ottenere delle piante uguali alla pianta madre perchè subentra la variabilità genetica.
In ogni caso, dalle nostre Camelie possiamo ricavare il seme raccogliendolo in autunno, quando le capsule saranno diventate bruno-rosse. La semina si effettua prima che i tegumenti del seme induriscano in un substrato acido e a temperatura intorno ai 20°C.  Partendo dal seme la pianta inizierà a fiorire non prima di quattro anni.
MOLTIPLICAZIONE PER MARGOTTA
La moltiplicazione per margotta della Camelia si realizza scegliendo dei rami di due anni di età e del diametro di non più di 1 cm ed una lunghezza tra i 30-40 cm e con rametti laterali piccoli , idonei a costituire l'impalcatura della nuova piantina.
In pratica si realizza nel seguente modo: si applica intorno al ramo generalmente anulato od inciso un involucro di plastica contenente del terriccio o altro materiale opportunamente inumidito in modo da provocare l'emissione delle radici. Quando questo avverrà allora si taglia la barbatella al di sotto delle radici e si rinvasa in un terreno formato da torba e sabbia in parti uguali e si tiene in ambiente protetto per almeno un anno. Dopo tale periodo la nuova pianta di Camelia può essere trattata come se fosse adulta.
MOLTIPLICAZIONE PER PROPAGGINE
La moltiplicazione per propaggine è molto semplice da realizzare e consiste nell'interrare una parte di un ramo del diametro non superiore ad 1 cm e facendone fuoriuscire una parte verso l'alto. La parte ripiegata si interra fissandola con un dispositivo ad U facendo un'incisione nella curva del ramo e cospargendo la ferita con ormoni che favoriscono la radicazione e la parte che sporge dal terreno si fissa ad un sostegno. Occorrono circa due anni per la formazione delle radici ed il distacco dalla pianta madre.

PARASSITI E MALATTIE
Nella Camelia diverse patologie possono essere causate da carenze/eccessi nutrizionali e precisamente:
  • Le foglie si presentano fragili e di colore verde molto pallido: questo è un chiaro sintomo di carenze nutrizionali soprattutto di Azoto;
  • I fiori impiegano molto tempo a svilupparsi e ad aprirsi: questo sintomo è indice di eccessive concimazioni azotate;
  • Foglie piccole che si distaccano facilmente: carenza di Fosforo;
  • Piante con fiori poco colorati che resistono molto poco ad eventuali danni da freddo e agli attacchi fungini: carenza di Potassio.
La pianta presenta un ingiallimento diffuso
Questo sintomo, accompagnato da una interruzione nell'emissione di nuove radici è sintomo di un terriccio non adatto e soprattutto eccessivamente calcareo.
Rimedi: rinvasare ai primi sintomi usando un terriccio così come indicato al paragrato "Tipo di terreno - rinvaso". Distribuire periodicamente all'acqua di irrigazione dei chelati di ferro.
Caduta delle gemme e imbrunimento dei petali
Questo sintomo, tipico delle Camelie allevate in ambiente protetto può avere diverse cause: eccesso di umidità, poca luminosità, temperature eccessive, forti abbassamenti di temperatura o squilibri idrici.
Rimedi: occorre fare un'attenta analisi su come avete allevato la pianta sinora in base alle indicazioni riportate nella presente scheda e regolarsi di conseguenza.
Maculature fogliari rotondeggianti irregolari che conferiscono alla pagina superiore della foglia un aspetto argentato
Questo sintomo associato al fatto che la parte colpita si differenzia dalla restante parte della foglia da un margine bruno è il chiaro segno che è in corso un'infezione fungina dovuta alla Pestalozzia guepini, un fungo molto dannoso.
Rimedi: eliminare le foglie di Camelia colpite e fare dei trattamenti con prodotti a base di rame.
Presenza sulle foglie della pianta di piccoli scudetto cerosi o fioccosi
Piccoli scudetti sulla pianta sono la chiara presenza della  Cocciniglia, bruna o farinosa. Se le osservate con una lente di ingrandimento e le confrontate con le foto sotto le riconoscerete molto facilmente, inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: se la pianta è piccola potete toglierle con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool ma se la pianta e grande e molto sviluppata allora è consigliabile intervenire con antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.
 
Cocciniglia bruna
 
Cocciniglia farinosa 


Le foglie appaiono opache, bronzee e ricche di sottili ragnetele Questo sintomo indica che sicuramente siete in presenza di  un attacco dovuto al ragnetto rosso, un acaro molto  dannoso.
Rimedi: occorre innanzitutto aumentare l'umidità intorno alla pianta in quanto un ambiente umido inibisce il loro sviluppo. Se tutto ciò non riesce a tenerli sotto controllo allora occorre intervenire con insetticidi specifici reperibile presso i centri specializzati
 


CURIOSITA'
La Camellia japonica fu introdotta in Europa dal Giappone nella sua forma semplice nel 1739 mentre le diverse varietà a fiore doppio sono state importate dalla Cina nel 1792 e molte altre ancora nel primo ventennio del 1800. Si pensa che dall'estremo oriente siano state importate 23 varietà prodotte dai floricolture giapponesi e cinesi.
C'è da dire che le Camelie nel 1800 spopolavano e tutta la floricoltura si basava sui loro fiori per cui si creavano begonie, balsamine, rose, ecc. tutte a fiore di "Camelia" fino a quando non cadde nell'oblio dovuto sicuramente all'esagerazione umana in quanto la creazione e la ricerca di fiori sempre più grandi, più doppi, dai colori più vari ha reso queste piante stucchevoli e per tale motivo sono passate nel dimenticatoio.

Ortensia



Con il nome di "Ortensia" si comprendono specie sia arbustive che rampicanti legnose originarie e particolarmente diffuse nelle regioni orientali dell'Asia e dell'Himalaya, ma anche nelle Americhe.
Le infiorescenze delle ortensie possono essere di diversi colori, che vanno dal bianco a diverse sfumature di rosso, rosa, malva, azzurro e violetto. I colori sono in parte determinati dal patrimonio genetico della pianta (alcune varietà sono esclusivamente rosse o rosa) ed in parte dipendono dal tipo di terreno su cui crescono: nei terreni a reazione acida assumono una colorazione azzurro-violetta, mentre nei terreni alcalini diventano rosa o lillà.
L'Hydrangea ortensis è la specie maggiormente coltivata come pianta d'appartamento. E' una pianta semiarbustiva con foglie caduche, grandi e con i margini dentati.

TECNICA COLTURALE
L'ortensia è un arb usto perenne che si spoglia in inverno e riprende a vegetare in primavera, ai primi di marzo. Fiorisce in aprile e in appartamento la sua fioritura può durare anche 6-8 settimane, purchè venga collocata in un luogo abbastanza luminoso (ma non esposta direttamente ai raggi solari), fresco (la temperatura non deve mai superare i 16-18 °C perchè la fioritura si arresta) e allo stesso tempo venga abbondantemente innaffiata, in modo che il terriccio rimanga sempre umido.
Nonostante questi accorgimenti è molto difficile far rifiorire la pianta di ortensia per più anni consecutivi se la teniamo nel nostro appartamento. La soluzione migliore è quella di trapiantarla in giardino o in una grande fioriera in terrazzo, quando la nostra ortensia inizierà a sfiorire, cosa che normalmente avviene dopo 2-3 settimane, se non vengono rispettate le condizioni ottimali di temperature e umidità.

ANNAFFIATURA
Nel periodo primaverile-estivo le annaffiature delle ortensie devono essere abbondanti e frequenti, in modo che il substrato sia sempre umido (ma non zuppo!).
E' inoltre consigliabile nebulizzare spesso la chioma (con acqua non calcarea) per creare un ambiente umido congeniale alla pianta, stando però attenti al fatto che un'eccessiva umidità può favorire lo sviluppo di muffe e parassiti.